Sua Maestà Anatomica
Bizzarro Bazar
Il quarto libro della Collana Bizzarro Bazar, edita da Logos, è finalmente qui.
Se i primi tre volumi affrontavano i luoghi sacri italiani in cui è ancora possibile un contatto fisico con i defunti, questo nuovo lavoro rivolge lo sguardo a un altro genere di “tempio” per i resti umani: il museo anatomico. Un tempio dove a essere celebrati sono i progressi della conoscenza, il funzionamento e la fabrica, la struttura del corpo — l’investigazione della nostra stessa sostanza.
Ma il Museo Morgagni di Padova, in cui potrete addentrarvi grazie alle meravigliose fotografie di Carlo Vannini, non è un semplice museo di anatomia, bensì di anatomia patologica.
Dimenticatevi le consuete architetture interne di organi, ossa e tessuti: qui la carne è impazzita. In questi preparati, conservati a secco, in liquido o tannizzati secondo il procedimento inventato da Lodovico Brunetti, è la inconcepibile vitalità del morbo che diviene protagonista.
Vero e proprio archivio biologico della malattia, la collezione del Museo Morgagni è una sorta di macchina del tempo che ci permette di osservare deformazioni e patologie ormai debellate; di fronte alle teche e alle vetrine ci troviamo a fissare il nostro sguardo sulle infinite, strazianti modalità con cui il nostro corpo può fallire.
Un luogo inestimabile per la Storia che racchiude, che è quella delle vittime, vite spese per avanzare nella scoperta, così come degli uomini che alla malattia hanno voluto dare battaglia, dei pionieri della scienza medica, del loro impegno e della loro perseveranza. Fra i tesori che custodisce, infine, ci sono diversi straordinari punti d’incontro fra anatomia e arte.
Il percorso intrapreso in Sua Maestà Anatomica è stato per me particolarmente intenso, a livello emotivo, anche per motivi personali; perché quando ho cominciato a lavorarci, più di due anni fa, la malattia — che fino ad allora era rimasto un concetto astratto — mi aveva appena raggiunto con tutta la sua forza destabilizzante. Così il museo, e la scrittura, si sono trasformati per me in un viaggio iniziatico nel mistero della carne, nei suoi stupori e nelle sue incertezze.
L’ossimoro nel sottotitolo, quell’oscuro splendore, è la più concisa espressione che ho trovato per riassumere il duplice stato d’animo che vivevo durante lo studio della collezione.
Le membra incise dalla sofferenza, i volti ancora espressivi nell’ambra della formalina, le impossibili fantasie delle cellule in preda alla furia: tutto questo mi ha portato a confrontarmi con l’idea di un morbo ambivalente. Da una parte siamo avvezzi a demonizzare la malattia; ma, con la stessa sorpresa di chi impara che il Satana biblico è in realtà un “avversario” dialettico, si rimane spiazzati nello scoprire come il morbo non sia mai soltanto un nemico. Il suo valore risiede nelle necessarie domande che ci rivolge. Mi sono così lasciato incantare dalla sua bellezza terribile, e interrogare dalla vertigine di senso che apre. Sono convinto che la stessa fertile inquietudine che io ho provato sia il sentimento ineluttabile per chiunque varchi la soglia di questo museo.
Il volume, realizzato in stretta collaborazione con l’Università di Padova, è arricchito dalle schede di museologia e storia a cura di Alberto Zanatta (antropologo e curatore del Museo di Anatomia Patologica), Fabio Zampieri (ricercatore in storia della medicina), Maurizio Rippa Bonati (professore associato in storia della medicina) e Gaetano Thiene (professore ordinario in anatomia patologica).
Potete acquistare Sua Maestà Anatomica nel bookstore di Bizzarro Bazar su Libri.it.